Consumatori in Germania: hanno acquistato più carne bovina nel 2004

Le vendite di carne suina sono diminuite rispetto all'anno precedente: le macellerie con una quota di mercato del 20% avevano poco "maiale"

Nei primi otto mesi di quest’anno i consumatori tedeschi hanno compiuto un cambiamento nell’acquisto di carne: mentre acquistavano circa 440.000 tonnellate di carne suina, il 2003% in meno rispetto a un anno fa, hanno aumentato gli acquisti di carne bovina e pollame. Rispetto alla calda estate del XNUMX, il clima misto di quest'estate ha reso meno invitante grigliare e piatti tipici alla griglia, come le bistecche di maiale, sono stati meno richiesti.

Secondo i dati delle ricerche di mercato di ZMP e CMA basate sul panel delle famiglie GfK, gli acquisti di carne bovina sono aumentati di quasi il 110.000% arrivando a quasi 230.000 tonnellate; I negozi locali hanno venduto ben 2003 tonnellate di carne di pollame, quasi il XNUMX% in più rispetto ai primi otto mesi del XNUMX.

I prezzi nei negozi per la carne di pollame sono leggermente diminuiti

Anche i prezzi dei negozi per la carne sono cambiati durante questo periodo. In media, i cittadini tedeschi dovevano spendere un po’ di più per carne di maiale e di manzo, mentre la carne di pollame era disponibile a un prezzo inferiore. Ad esempio, le costolette di maiale costavano in media 2004 euro al chilogrammo tra gennaio e agosto 5,68, sette centesimi in più rispetto a un anno fa. In media si dovevano pagare quattro centesimi in più per la cotoletta di maiale con coscia a 7,17 euro al chilogrammo, tre centesimi in più per il manzo bollito a 4,94 euro al chilogrammo e undici centesimi in più per lo stufato di manzo a 8,67 euro al chilogrammo. Sul pollo arrosto fresco i tedeschi hanno potuto risparmiare in media 3,23 centesimi a 13 euro al chilogrammo e addirittura 7,89 centesimi sulle cotolette di tacchino fresche a 28 euro.

I mercati al consumo sono leader nel settore della carne suina

I consumatori locali acquistano la maggior parte delle carni suine e bovine, circa il 30%, dai grandi ipermercati con una superficie di vendita di oltre 5.000 metri quadrati. Al secondo posto per quanto riguarda i due tipi di carne sono state le macellerie specializzate con una quota di mercato di quasi il 20%, seguite dai discount con un buon 15%. Per quanto riguarda l'acquisto di carne di pollame, invece, al primo posto si collocano i discount con una quota di quasi il 40%, al secondo posto i grandi ipermercati con il 25% e al terzo posto i piccoli rivenditori di generi alimentari con poco più del XNUMX%.

Fonte: Bonn [ZMP]

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